Figlia di un presunto pedofilo denuncia di essere stata vittima di un tentato omicidio da parte della sorella della bimba di 9 anni che il padre avrebbe adescato e palpeggiato: secondo il gip, tuttavia, la sua versione e quella dell’amica con cui si trovava quella sera sono “incerte e vaghe” e non consentono di arrivare a una ricostruzione certa.
Il gip del tribunale di Agrigento, Francesco Provenzano, quindi, ha disposto l’archiviazione dell’inchiesta a carico di una 22enne di Montallegro denunciata da una coetanea per l’accusa di tentato omicidio. La vicenda è collegata all’arresto di un settantenne, avvenuto un paio di anni fa e condannato a 10 anni di reclusione lo scorso giugno, con l’accusa di avere adescato, palpeggiato e baciato una bimba di 9 anni, figlia di una coppia di amici che era andata a pranzo da lui.
In seguito a questa vicenda la figlia dell’imputato ha denunciato di essere stata vittima, il 30 ottobre del 2021, di un tentato omicidio da parte della sorella della bimba, ben più grande di lei, ovvero 22enne.
“Passeggiavo in strada con un’amica, quando mi ha visto ha provato ad accelerare e investirmi per ucciderci. Ha svoltato un istante prima“. Le versioni della figlia del presunto pedofilo e dell’amica, tuttavia, secondo il gip non sono del tutto coerenti fra loro e non consentono di individuare con certezza neppure chi fosse alla guida. L’amica, infatti, ha detto di non sapere chi fosse. Le indagini, peraltro, non hanno avuto il conforto delle immagini di videosorveglianza perché in quel tratto non c’era alcuna telecamera.
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