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Tgs Palermo, 9 esuberi tra giornalisti e tecnici. Ordine: “Licenziamenti un errore”. Cgil: “grave danno al pluralismo”

Si tratta di un coordinatore redazionale, 4 giornalisti, 3 tecnici di montaggio e operatori di ripresa e un tecnico radio

Nove esuberi dichiarati nella storica emittente palermitana Tgs. Sono stati individuati nell’area giornalistica e del personale tecnico a supporto. Si tratta di un coordinatore redazionale, 4 giornalisti, 3 tecnici di montaggio e operatori di ripresa e un tecnico radio. Avviata per queste figure del telegiornale di Sicilia la procedura di mobilità. La riduzione del personale è dovuta, spiega la società, “a una costante riduzione dei ricavi”.

L’avvio della procedura è ritenuta “un passo imprescindibile per riequilibrare i conti e garantire la continuità aziendale”, prevedendo “a fine anno, una perdita per l’esercizio di circa mezzo milione di euro”, con il rischio “di pregiudicare la continuità aziendale” in assenza di “interventi di natura strutturale”.

L’Ordine dei giornalisti di Sicilia si schiera “fermamente” a fianco dei nove colleghi del Telegiornale di Sicilia (Tgs), nei confronti dei quali sono state avviate le pratiche di mobilità per l’esubero. Una decisione, quella dell’azienda, che non possiamo accettare, che riguarda un’emittente storica del giornalismo siciliano e punto di riferimento di tanti ascoltatori che verrebbero privati di un’ulteriore fonte di informazione, in un momento storico già segnato da una forte crisi dell’editoria. Le figure interessate ai licenziamenti collettivi sono cinque giornalisti, compreso il coordinatore redazionale, tre tecnici di montaggio e operatori di ripresa e un tecnico radio.

L’avvio del procedimento è stato comunicato con una lettera inviata ai sindacati, al fiduciario di redazione e alla direzione Ammortizzatori sociali del Centro per l’impiego di Palermo. La società ha alle proprie dipendenze diciannove lavoratori con contratto a tempo indeterminato tra full time e part time, tutti a Palermo, compresi sei nell’area redazionale, otto in quella tecnica per la tv e cinque per la radio. La riduzione del personale è dovuta “a una costante riduzione dei ricavi” e per la società l’avvio della procedura è “un passo imprescindibile per riequilibrare i conti e garantire la continuità aziendale”. Ma anche di fronte a motivazioni legate alla crisi economica e alle sue conseguenze, “l’Ordine non può che stigmatizzare politiche che vedono il licenziamento come una soluzione”.

E’ un fatto gravissimo, verrebbe meno una voce importante a garanzia del pluralismo dell’informazione da parte di una emittente regionale storica che ha da sempre seguito e raccontato, con i suoi notiziari, le interviste e gli approfondimenti in studio la cronaca e la storia della nostra città. Siamo accanto ai lavoratori, tecnici e giornalisti, che con impegno e professionalità da anni hanno messo a disposizione le loro competenze e che hanno creduto nel rilancio della testata. E faremo di tutto per scongiurare i licenziamenti”. A dirlo sono il segretario generale Cgil Palermo Mario Ridulfo e il segretario Slc Cgil Palermo Marcello Cardella, dopo la notizia che Tgs Telegiornale di Sicilia ha inviato la comunicazione preventiva dell’apertura delle procedure di mobilità a nove tra giornalisti e tecnici dell’azienda televisiva di via Lincoln che opera nel settore dell’informazione giornalistica di cronaca, politica, economia, salute e sport regionale. Il licenziamento, secondo le intenzioni della società, scatterebbe per il coordinatore redazionale, quattro giornalisti, 3 tecnici di montaggio e operatori di ripresa e un tecnico radio.

A seguito della comunicazione inviata alle organizzazioni sindacali, l’Slc Cgil, che rappresenta i tecnici e gli operatori, chiederà un incontro con la proprietà per affrontare la questione. “Chiediamo l’annullamento dei licenziamenti e il ricollocamento dei lavoratori in altre aziende del gruppo. E rivolgiamo un appello alla politica e alle istituzioni affinché si mobilitino per scongiurare lo smantellamento della redazione giornalistica televisiva e del suo apparato tecnico a salvaguardia dell’occupazione e del diritto all’informazione dei cittadini – aggiungono Ridulfo e Cardella –. Le motivazioni alla base della richiesta di licenziamento parlano di costante riduzione dei ricavi e di una riorganizzazione interna che passerà dal sacrificio della produzione del telegiornale locale e regionale a vantaggio di un’offerta televisiva che, prevede il mantenimento dei soli notiziari nazionali, di trasmissioni sportive e di intrattenimento, sui cui la società intende puntare, in linea con le prospettive aziendali del Gruppo. Noi siamo convinti invece che, all’interno delle scelte aziendali, la testata debba essere rilanciata mantenendo e rafforzando i servizi delle edizioni del telegiornale locale, per garantire maggiori introiti pubblicitari e finanziamenti. E non procedendo al taglio indiscriminato degli organici, facendo pagare il conto della razionalizzazione ai lavoratori”.


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