Ha minacciato di morte la convivente e il figlio: condannato a 3 anni e sei mesi. Dopo un processo durato oltre un anno di indagini preliminari, la seconda sezione del Tribunale di Palermo, accogliendo le richieste della procura e della parte civile rappresentata dall’avvocato Giada Caputo ha condannato l’uomo a 3 anni e mezzo di reclusione oltre alla rifusione della somma di 30 mila euro a titolo di risarcimento dei danni subiti dalla convivente e dal figlio che si erano costituiti parte civile. I fatti risalgono al 17 luglio 2023 quando la 40enne si è recata presso la Stazione dei carabinieri di San Giuseppe Jato per denunciare una lunga serie di maltrattamenti, liti, lesioni e minacce di morte rivolte anche al figlio con una pistola.
L’uomo, che in atto si trova detenuto, e al termine dell’ennesima aggressione con calci e pugni, aveva minacciato la convivente e il figlio con frasi come “Ti voglio ammazzare, non devi più tornare a casa”, “Ti voglio mandare al cimitero”.
“Il gesto di grande coraggio e ribellione civile della mia assistita – ha detto l’avvocata Caputo – potrà costituire un importante precedente nei confronti di tante altre donne che subiscono senza denunciare”.
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