Lo avevano incatenato a tal punto da causargli ferite profondissime, abbandonato a se stesso tra i suoi escrementi: questo il trattamento riservato a Ercole, cane salvato in extremis nel marzo scorso a Siracusa grazie all’intervento della sede Lav locale che lo ha recuperato e ha sporto denuncia. Il tribunale di Siracusa ha ammesso gli indagati alla messa alla prova per la durata di 4 mesi, ordinando loro il pagamento di 500 euro. “E’ una pena ridicola per chi ha commesso un atto di puro sadismo nei confronti di un animale che non è morto tra atroci sofferenze solo grazie all’intervento dei volontari e che porta ancora profonde cicatrici sia nel corpo che nella psiche per il dolore e il trauma che ha subito”, afferma la Lav. “Nonostante la nostra opposizione alla concessione della messa alla prova tramite deposito di una memoria, è stato ancora una volta concessa – aggiungono gli animalisti – questa modalità di estinzione del reato che non dovrebbe essere prevista per i reati contro esseri viventi, il cui valore viene svilito al pari di meri oggetti. Ci auguriamo che venga finalmente esclusa questa possibilità, come sarebbe già previsto nella proposta di legge che deve essere esaminata e approvata dalla Commissione Giustizia della Camera”.
I gravi maltrattamenti che hanno causato la morte di animali indifesi in questi ultimi giorni “evidenziano la necessità di un intervento deciso nei confronti dei violenti”. Per questo la Lav lancia una petizione online indirizzata ai parlamentari di Camera e Senato e almMinistro della Giustizia per chiedere l’approvazione di una nuova normativa con pene certe e più severe per chi uccide e maltratta gli animali.
© Riproduzione riservata - Termini e Condizioni
Stampa Articolo
© Riproduzione riservata - Termini e Condizioni