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Traffico di droga, ribaltata l’assoluzione di un boss

Nonostante fosse stato scagionato in primo grado, era comunque in carcere per condanne definitive e altre misure cautelari

Sentenza di assoluzione ribaltata e condanna a 18 anni e mezzo per Giuseppe Calvaruso, boss della borgata palermitana di Pagliarelli, detto ‘Gnometto’ per la sua altezza di appena 1,65: lo ha deciso la Corte d’appello di Palermo, che ha accolto il ricorso proposto dalla procura del capoluogo siciliano. L’accusa è di traffico di droga e per la stessa ragione sono stati condannati anche Giovanni Caruso, che si è visto confermare 12 anni; Angelo Costa, al quale la pena è stata ridotta da 12 anni a 10 anni, 10 mesi e 20 giorni; Francesco Duecento, che da 10 anni passa a 6 e 8 mesi. I giudici hanno invece confermato le assoluzioni della moglie di Calvaruso, Rosa Rita Catalano, e di Barbara Vilardo.

Calvaruso, nonostante fosse stato scagionato in primo grado, era comunque in carcere per condanne definitive e altre misure cautelari. Il mese scorso il suo nome era tornato alla ribalta perché coinvolto in un’operazione antiriciclaggio fra Italia e Brasile. Nel processo chiuso oggi in secondo grado, secondo la ricostruzione dell’accusa, l’hashish arrivava dalla Spagna attraverso corrieri napoletani e la cocaina proveniva dalla Calabria: a dare ordini per importare la droga sarebbe stato proprio lui, “Gnometto”, 48 anni. Calvaruso venne arrestato il 5 aprile 2021, al ritorno dal Brasile a Palermo, dove era rientrato per le festività di Pasqua.


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