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Traffico di esseri umani nel Ragusano: 3 condanne definitive a 40 anni

Il gruppo reclutava persone in stato di necessità e li costringeva a lavorare nutrendole di scarti alimentari deteriorati. Venivano imposte loro violenze fisiche e sessuali per scoraggiare eventuali atti di ribellione

Diventano definitive le pene nei confronti di tre persone, condannate per associazione a delinquere finalizzata al traffico di esseri umani in danno di connazionali alcuni dei quali minori, e di sfruttamento pluriaggravato della prostituzione, anche minorile. Si tratta dell’operazione denominata “Boschetari”, (senza tetto), della Polizia di Stato di Ragusa – Squadra mobile, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Catania, a giugno del 2018 nel territori tra Acate e Vittoria nel Ragusano. Mentre il processo con rito ordinario è ancora in corso, i tre avevano scelto il rito abbreviato.

La Cassazione ieri ha reso definitive le condanne per  Lucian Milea 42enne dovrà scontare 18 anni e 8 mesi di carcere; Alice Oprea, trentatreenne, 7 anni e 10 mesi; Monica Iordan anch’essa trentatreenne, 13 anni e 10 mesi. I ricorsi in Cassazione erano stati presentati dai difensori, gli avvocati Edoardo Cappello, Angelino Alessandro e Emilio Cintolo. Confermata la provvisionale di 10.000 euro per ciascuna delle parti civili costituite (cinque vittime, oltre alla associazione Proxima e alla Cgil). Il gruppo individuato dagli inquirenti, reclutava persone rumene in stato di necessità, giovanissimi e anziani, di umilissime condizioni (“boschetari” in rumeno significa “senza tetto”), sottraendo loro i documenti e costringendole a lavorare nei campi e nelle serre nutrendole di scarti alimentari deteriorati. A loro venivano imposte violenze fisiche e sessuali, spesso anche davanti agli altri, per scoraggiare eventuali atti di ribellione.


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