“Chiediamo al governo regionale di attivare tutte le iniziative utili al sostegno del settore delle piccole emittenti radiotelevisive siciliane che rischiano la chiusura a seguito della transizione verso il nuovo digitale terrestre”. Lo prevede un Ordine del giorno presentato all’Ars dal capogruppo Giuseppe Lupo e dai parlamentari del Partito Democratico Anthony Barbagallo, Giuseppe Arancio, Michele Catanzaro, Antonello Cracolici, Nello Dipasquale e Baldo Gucciardi.
“Com’è noto – si legge nell’Ordine del giorno – a partire dal gennaio 2022 è iniziato il passaggio allo standard di seconda generazione della Tv digitale così come stabilito dall’Unione Europea, ed il numero minore di frequenze obbliga tutti gli operatori ad adottare un nuovo standard, il Dvb T2. I canali messi a disposizione da Raiway, azienda che gestisce le infrastrutture e i servizi di rete per gli operatori del settore, bastano solo per poche televisioni le quali per trasmettere, solo con copertura regionale, potranno essere costrette a sostenere costi notevoli, anche fino ad 80 mila euro l’anno. È evidente che si tratta di una cifra del tutto fuori mercato per la Sicilia e che molti editori non saranno in grado di reggere un simile incremento dei costi. Si rischia così di penalizzare diverse piccole emittenti e ciò, oltre a nuocere alla pluralità dell’informazione, potrebbe portare ad una crisi occupazionale in un settore altamente specializzato”.
Il gruppo Pd all’Ars chiede dunque al governo regionale di prevedere forme di sostegno alle emittenti locali, a tutela della pluralità dell’informazione e dei posti di lavoro.
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