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Uber dopo la sentenza del Tribunale di Palermo: “Sì a tecnologia più trasparente”

Lo afferma Uber Eats dopo la condanna per non avere voluto informare la Cgil sui criteri con cui, attraverso il sistema di funzionamento dell'algoritmo, vengono organizzati e determinati gli incarichi assegnati ai lavoratori della piattaforma di delivery

 “Crediamo che portare maggiore chiarezza e trasparenza alla tecnologia che alimenta la nostra piattaforma sia la cosa giusta da fare come azienda tecnologica globale. Continueremo ad ascoltare e imparare dai nostri delivery partner con l’obiettivo di costruire un mercato affidabile e accessibile in cui tutti abbiano l’opportunità di prosperare”. Lo afferma Uber Eats dopo la condanna per non avere voluto informare la Cgil sui criteri con cui, attraverso il sistema di funzionamento dell’algoritmo, vengono organizzati e determinati gli incarichi assegnati ai lavoratori della piattaforma di delivery.

Il ricorso presentato il 19 gennaio da Nidil Cgil Palermo, Filt Cgil Palermo e Filcams Cgil Palermo è stato accolto dal giudice del lavoro che ha condannato l’app a comunicare alle organizzazioni sindacali “le informazioni sull’utilizzo di sistemi decisionali o di monitoraggio automatizzati”.

La sentenza ha riconosciuto la “natura antisindacale” del diniego di Uber di fornire indicazioni alla sigle che hanno presentato il ricorso. Secondo i sindacati potrebbe esistere un problema di discriminazione nell’assegnazione delle turnazioni e degli ordini ai fattorini. 


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