fbpx

In tendenza

Uccisa per “gesto di ribellione”, condanna a 14 anni a Ragusa

Il dramma si era consumato in via Tenente Alessandrello

È stato condannato a 14 anni di carcere con rito abbreviato. Il gip presso il Tribunale di Ragusa, Eleonora Schininà, ha condannato Federico Iacona, il 30enne che il 25 maggio dello scorso anno aveva accoltellato a morte a Vittoria la 37enne Brunilda Hanna, colpendola alla nuca, alle spalle e al collo con un coltello a serramanico.

Il pubblico ministero Gaetano Scollo aveva pronunciato analoga richiesta di condanna al termine della sua requisitoria. Condannato anche al pagamento delle spese processuali e di mantenimento in carcere. Disposta una provvisionale immediatamente esecutiva per il marito e i figli della donna di 75.000 euro ciascuno e di 30.000 nei confronti del fratello della vittima mentre il risarcimento del danno patito dalle parti civili verrà quantificato in separata sede. Concesse le attenuanti generiche, Iacona dovrà essere assegnato per 5 anni ad una casa di cura e di custodia.

In fase di incidente probatorio, promosso dagli avvocati di Iacona, Franco Vinciguerra e Teresa Vinciguerra, è stata accertata attraverso una perizia assunta, la parziale incapacità di intendere e volere dell’uomo che aveva dichiarato di avere ucciso la donna “per un gesto di ribellione verso la società di Vittoria che lo aveva emarginato”.

Il dramma si era consumato in via Tenente Alessandrello, una sequenza che era stata ripresa dalle immagini dei sistemi di videosorveglianza della zona. Iacona aveva intravisto la donna, una vittima casuale, che stava uscendo di casa e l’aveva accoltellata alle spalle con diversi fendenti. Brunilda Halla uccisa davanti ad uno dei figli era deceduta durante il trasporto in ospedale.

Il marito, i due figli ancora adolescenti e il fratello, si sono costituiti parte civile attraverso l’avvocato Santino Garufi. L’imputato venne individuato dai carabinieri di Vittoria con i reparti Norm e investigativo di Ragusa a stretto giro. Aveva nascosto l’arma del delitto in un anfratto. Il difensore di Iacona ha chiesto la non imputabilità del suo assistito, in subordine il minomo della pena e la concessione delle attenuanti generiche. Iacona era stato rinviato a giudizio per omicidio e per il porto ingiustificato del coltello a serramanico.

Il legale di parte civile, erano presenti i parenti della donna, marito e fratello ha chiesto la condanna e risarcimento danni. Il giudice si è riservato fino al pronunciamento della condanna. La sentenza è stata emessa nel pomeriggio e ha condannato Iacona in primo grado e in abbreviato a 14 anni di carcere.


© Riproduzione riservata - Termini e Condizioni
Stampa Articolo


© Riproduzione riservata - Termini e Condizioni