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Uccise il compagno di cella, latitante catturato mentre si trovava in Sicilia

L'omicidio destò scalpore a livello nazionale

Per sette volte aveva dato generalità diverse ma era latitante con una condanna in capo a oltre 11 anni di carcere da scontare per omicidio preterintenzionale, lesioni e spaccio di hashish e cocaina fatti di droga. Il tunisino 31enne Mohamed Ben Alì, è stato arrestato a Santa Croce Camerina, nel Ragusano a seguito dei controlli effettuati sul territorio. Si era reso responsabile di una lunga scia di violenze e di reati iniziati con un arresto nel 2015 effettuato dalla Squadra Mobile di Ascoli Piceno per spaccio di stupefacenti. Era stato posto in custodia cautelare al carcere di Marino del Tronto e dopo circa un mese, per futili motivi, a febbraio del 2015 aveva aggredito il compagno di cella Achille Mestichelli, 53 anni ascolano, cagionandogli gravissime lesioni che poi lo portarono alla morte. La vittima, nel corso dell’esame autoptico, risultò avere il cranio fracassato, sette costole rotte e la milza spappolata.

L’omicidio destò scalpore a livello nazionale. A novembre dello stesso anno gli vengono imputate le lesioni personali inferte agli agenti di polizia penitenziaria. Un altro fatto grave: aveva cercato, per vendetta, di sfregiare al volto il Giudice per le indagini preliminari che doveva procedere all’interrogatorio di garanzia nei suoi confronti per l’omicidio di cui si era reso responsabile. Utilizzò una lametta che aveva nascosto dentro la bocca, e solo l’intervento degli agenti di polizia penitenziaria che lo scortavano, aveva scongiurato il peggio: gli agenti rimasero feriti.

Il tunisino aveva fatto ingresso in Italia nel maggio 2011, l’anno successivo aveva fatto richiesta di asilo, non presentandosi mai alle convocazioni della competente Commissione per sostenere il colloquio e le misure cautelari a suo carico avevano cessato di avere efficacia; dopo la scarcerazione si era reso irreperibile, fino a ieri, quando è incappato nei controlli di Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza. disposti del questore di Ragusa, Vincenzo Trombadore. Il provvedimento di carcerazione era stato emesso dalla Procura della Repubblica presso la Corte di Appello de L’Aquila il 14 marzo 2022; un cumulo di condanne per una pena complessiva di 11 anni, 4 mesi e 26 giorni di reclusione, oltre a 4.200 euro di multa e l’interdizione perpetua dai pubblici, per omicidio preterintenzionale e spaccio di stupefacenti in concorso con altri. l’uomo si era già sottratto all’arresto dal 20 aprile 2019, quando una parte della condanna, 9 anni era risultata definitiva, come risulta da verbale di vane ricerche redatto a suo carico. Era ricercato a livello internazionale.


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