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Uccise madre e sorella, si attende l’esito della perizia psichiatrica

Nonostante i soccorsi e le persone che subito sono intervenute per prestare aiuto, a seguito delle gravissime ustioni riportate, morirono la madre e la sorella

Immagine generica di repertorio

E’ stata aggiornata al 22 maggio l’udienza fissata per l’escussione del perito nominato dal giudice per le indagini preliminari e incaricato di verificare, in sede di incidente probatorio, se Wajdi Zaouadi, 31 anni – indagato per incendio doloso, omicidio, tentato omicidio, aggravati dai vincoli famigliari, dalla crudeltà, dai futili motivi, e dall’avere agito in circostanze tali da ostacolare la privata difesa -, fosse in grado di intendere e volere al momento del fatto e se sia in grado ora di partecipare al processo. Il perito, il professore Eugenio Aguglia ordinario di Clinica psichiatrica all’Università di Catania, ha chiesto una proroga di 20 giorni, termine entro il quale depositerà la perizia per poi essere sentito nell’udienza fissata appunto il 22 maggio. I consulenti nominati dalla difesa di Wajdi Zaouadi – rappresentata dall’avvocato Giovanni Ascone -, sono lo psichiatra Salvatore Valvo e il medico legale Giuseppe Iuvara.

Wajdi Zaouadi, nella notte tra il 12 e 13 giugno 2024 aveva cosparso di liquido infiammabile la camera da letto dei genitori, il corridoio e l’ingresso dell’abitazione di famiglia, in piazza Unità a Vittoria. Nonostante i soccorsi e le persone che subito sono intervenute per prestare aiuto, a seguito delle gravissime ustioni riportate, morirono la madre Mariem Sassi 55 anni e la sorella Samah, 34 anni. Gravemente ustionati e per un lungo periodo tra la vita e la morte, si salvarono il padre Kamel 57enne e la sorella più piccola, Omaima, 19 anni. Wajdi recluso in una sezione speciale del carcere di Siracusa, era seguito dalla famiglia e dal dipartimento di salute mentale; in un recente passato era stato già giudicato incapace di intendere e volere in un altro procedimento penale, che lo aveva visto protagonista per una violenta resistenza a pubblico ufficiale.


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