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Ucciso a zappate per uno specchietto rotto: padre e figlio condannati

Marito, moglie e figlio, secondo la ricostruzione dell'episodio, andarono a vendicare l'ultimo dei tanti affronti subiti

Condanna definitiva a 30 anni di carcere per Vasile Lupascu, 48 anni, e il figlio Vasile Vladut Lupascu, 23 anni, riconosciuti colpevoli di avere ucciso, a colpi di zappa, spranga di ferro e coltello, il bracciante 37enne Constantin Pinau. Il delitto è stato commesso insieme ad Anisoara Lupascu, 42 anni, moglie e madre degli altri due imputati, condannata lo scorso 5 giugno a 22 anni di reclusione. La Cassazione, adesso, chiamata a pronunciarsi sulla sussistenza delle due aggravanti della minorata difesa e della premeditazione, ha dichiarato inammissibile il ricorso del difensore (l’avvocato Giuseppe Barba) e ha confermato la condanna a 30 anni per i due imputati dello stralcio abbreviato del processo.

Marito, moglie e figlio, secondo la ricostruzione dell’episodio, andarono a vendicare l’ultimo dei tanti affronti subiti: la rottura dello specchietto dell’auto da parte di Pinau con cui avevano avuto svariati contrasti. I tre imputati sono stati riconosciuti colpevoli anche di lesioni ai danni della moglie di Costantin, picchiata anche lei con dei bastoni nell’agguato in cui restò ucciso il marito. L’agguato, a colpi di zappa e spranga, consumato l’8 luglio del 2018, a Naro, sarebbe avvenuto mentre Costantin, insieme alla moglie, rimasta pure ferita nel tentativo di difendere il marito, e al figlio, stava rientrando a casa dopo un battesimo. L’omicidio, come accertato dai numerosi testimoni sentiti al processo, fu preceduto da continui litigi e aggressioni reciproche fino alla rottura di uno specchietto da parte di Pinau dell’auto di Vasile Vladut Lupascu.


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