“Sono stati fatti alcuni passi avanti: il ministro dell’Interno ha riconosciuto mio padre vittima innocente di mafia. Ma sul fronte della giustizia ancora c’è tanto da fare. Nonostante le dichiarazioni importanti e dettagliate di Giuffré, un processo ancora non l’abbiamo dopo 25 anni”. Lo ha detto il Giuseppe Geraci, il figlio del sindacalista della Uil Mico Geraci, ucciso dalla mafia a Caccamo 25 anni fa e ricordato oggi a Palermo, alla presenza del leader del sindacato, Pierpaolo Bombardieri.
“Ricordo i forti momenti di tensioni prima che mio padre venisse ucciso”, ha aggiunto, “lui cercava di garantire una certa serenità in famiglia, ma non sempre ci riusciva. Nell’ultimo periodo effettivamente era particolarmente preoccupato, voleva sapere dove andavo quando uscivo e c’era un clima difficile. Oggi siamo qui per reiterare la nostra richiesta di giustizia più che legittima dopo 25 anni”.
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