Totò al processo, Totò in carcere, Totò che calcia da “libero”, con un gioco di parole che richiama al ruolo in squadra e alla conclusione del suo periodo di reclusione; Totò tra i suoi sostenitori, Totò in Burundi tra i poveri dell’Africa nera, Totò felice a bordo di un trattore in campagna.
Dopo Walter Veltroni, tocca a un altro leader politico misurarsi con il cinema, sebbene in termini autobiografici: è Totò Cuffaro, leader della nuova Dc, raccontato dal documentarista Marco Gallo in “1768 giorni”, che verrà presentato e proiettato il prossimo 4 maggio a Palermo.
Il regista Gallo ha seguito l’ex presidente della Regione Siciliana condannato per favoreggiamento della mafia dalla sua uscita dal carcere fino a oggi, accompagnando e filmando i suoi giorni in Burundi, il periodo della pandemia, il ritorno in politica.
“Un documentario – spiega la produzione (la South movie Comunicazione) – dove emerge il lato umano del politico, passato dal potere al carcere fino alla riabilitazione”, riconosciuta di recente dai tribunali e sigillata dalla foto sulla locnadina del film: zainetto in spalla, in cammino per le strade dell’Africa, Totò Cuffaro, direbbe Jack Kerouac, è di nuovo ‘on the road’.
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