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“Utilizzare il villaggio non per i migranti dell’Africa, ma per quelli dell’Ucraina”: da Siracusa la ‘strana’ solidarietà

La struttura, inaugurata il 29 aprile scorso, contiene 17 unità abitative, può ospitare 80 persone ed è dotata dei servizi igienici

I migranti dall’Africa no, quelli dall’Ucraina sì. Un Comitato di residenti di Cassibile ha chiesto a Regione e prefetto che sia utilizzato il centro per migranti nella frazione a sud di Siracusa per accogliere le famiglie ucraine che fuggono dalla guerra nel loro paese.

“Le famiglie ucraine – spiegano dal Comitato dei residenti di Cassibile – troverebbero ospitalità in un territorio già fortemente vocato per l’accoglienza, l’integrazione e la solidarietà. Inoltre il territorio garantirebbe servizi necessari a cominciare dalla possibilità per i bambini di frequentare le scuole oltre a varie attività sportive, ludiche e didattiche”.

La struttura, inaugurata il 29 aprile scorso, contiene 17 unità abitative, può ospitare 80 persone ed è dotata dei servizi igienici. E’ stata realizzata dal Comune di Siracusa con i fondi del ministero dell’Interno, per un ammontare di oltre 240 mila euro, e dentro l’area è stato anche allestito uno sportello per la salute per la prevenzione, la diagnosi e la cura delle patologie dermatologiche e sessualmente trasmissibili, garantendo, nel contempo, la prevenzione nella diffusione del Covid-19.

Lo stesso Comitato, prima della costruzione del centro, aveva presentato un esposto in Procura e nel giorno dell’inaugurazione dell’ostello si era presentato con striscioni all’ingresso per manifestare la sua contrarietà alla struttura, destinata a ospitare i migranti che giungono per lavorare nelle campagne del Siracusano.

Tra qualche mese, nelle aziende agricole vi sarà bisogno di braccianti, per cui la manodopera straniera si riverserà in questo fazzoletto della Sicilia orientale, come capita da oltre 20 anni. Il centro è stato edificato per evitare le tendopoli abusive con rischi sanitari per i migranti e la popolazione di Cassibile.

La proposta del Comitato, con la sistemazione dei profughi ucraini nel centro, bloccherebbe di fatto l’ingresso dei braccianti nella struttura visto che la guerra in Ucraina è destinata a durare ancora.


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