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Vandali a scuola nello Zen di Palermo, speranza da crowfunding

Si è trattato di una seconda inaugurazione, avvenuta oggi dopo quella del 2021

I vandali hanno di nuovo devastato le strutture dell’Istituto scolastico Giovanni Falcone allo Zen di Palermo. “Chiediamo alle istituzioni di essere più presenti nel quartiere oggi più che mai”, hanno detto Leonardo La Piana segretario generale Cisl Palermo Trapani, Giovan Battista Lo Iacono responsabile Cisl Settima Circoscrizione e Vito Cassata segretario generale Cisl Scuola Palermo Trapani.

“Ci auguriamo – hanno aggiunto – vengano individuati i responsabili e che il Comune provveda a riparare il sistema di videosorveglianza della scuola e la linea telefonica. Oggi è necessario far sentire ancora di più la presenza dello Stato con iniziative concrete che servono a ribadire che il quartiere non è abbandonato a se stesso, che il degrado non prevarrà e che la legalità è e resta l’unica strada percorribile per il futuro dei giovani della zona. Serve dunque scalzare cattivi esempi e diffondere un forte messaggio di rispetto verso il prossimo verso la cosa pubblica e verso le istituzioni scolastiche che hanno un ruolo educativo e sociale cruciale”.

Intanto, una speranza arriva da un crowfunding riuscito. E’ quello che ha consentito di riacquistare tutti gli strumenti e quindi rimettere in sesto le Officine Zen, anche grazie ad un progetto sostenuto dai fondi dell’otto per mille della Chiesa Valdese. Adesso alla scuola Leonardo Sciascia si tengono laboratori di falegnameria, sartoria, fotografia, serigrafia e presto ci sarà anche una parte che diventerà una biblioteca scolastica.

Si è trattato di una seconda inaugurazione, avvenuta oggi dopo quella del 2021. “Il processo di rigenerazione degli spazi e di crescita dei residenti grazie a questa nuova esperienza – spiegano le Officine . subisce una brusca battuta d’arresto quando a Novembre del 2022 vengono derubate di tutti gli attrezzi.
E quel luogo così importante per il quartiere, dove si sperimentava, si conoscevano nuove tecniche, si costruivano oggetti, ci si confrontava, e, soprattutto dove potevano nascere nuove opportunità, diventa l’ennesimo simbolo di sopraffazione. Per fortuna non è finita così questa storia. L’associazione Handala partner della scuola nel bando “Cultura futuro urbano – Scuola attiva la cultura” che ha permesso la nascita delle Officine, ha lanciato subito una raccolta fondi, e la città ha subito risposto e ha sostenuto la rinascita di questi spazi in modo corale.

“La risposta della città al nostro appello è stata incredibile – racconta Lara Salomone presidente dell’associazione Handala – c’è stato chi ha ricomprato attrezzature, chi ha regalato il sistema di videosorveglianza, un poliziotto che conosce la nostra associazione ci ha donato tutta la sua tredicesima. Insomma ci siamo sentiti supportati e questo ci ha molto rinvigorito, perché a dire il vero eravamo un po’ tristi per l’accaduto, ma tutto questo amore ci ha fatto andare avanti”.


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