Dopo una battaglia legale durata quasi 16 anni, un lavoratore del Teatro Biondo è riuscito a ottenere il riconoscimento del suo posto di lavoro con un contratto a tempo indeterminato. Il fonico di 46 anni aveva lavorato in teatro con contratti a tempo determinato, prorogati di volta in volta, maturando il diritto all’assunzione. Ma la stabilizzazione non era arrivata. La sua prima assunzione a tempo determinato alle dipendenze del teatro Biondo risale al 2006. L’assunzione in pianta stabile è arrivata adesso, 16 anni dopo, e a seguito di una complessa vicenda giudiziaria.
Il lavoratore, iscritto alla Slc Cgil Palermo, per chiedere di essere stabilizzato aveva deciso di presentare anche lui, come altri, ricorso. Ma in primo e secondo grado aveva perso. La battaglia sembrava quasi perduta, ma l’avvocato Pietro Vizzini, il legale del sindacato che gli ha fornito l’assistenza, ravvisando dei vizi di forma nelle precedenti interpretazioni dei giudici, ha deciso di proseguire in terzo grado, con il ricorso in Cassazione. La Suprema Corte ha dichiarato illegittimo il contratto a tempo determinato e ha rinviato il procedimento alla Corte di Appello di Palermo, sezione Lavoro. La Corte di Appello ha emesso il verdetto che ha ribaltato i precedenti. Nella sentenza, i giudici condannano l’associazione Teatro Biondo di Palermo a riassumere il lavoratore con un contratto a tempo indeterminato, con decorrenza dal 2 febbraio 2006, e a pagargli, a titolo risarcitorio, un’indennità pari a quattro mensilità della retribuzione, oltre alle spese legali. “Siamo contenti per questa vittoria, che arriva dopo tanti anni – dicono il segretario generale Slc Cgil Palermo Fabio Maggio e l’Rsu Slc del Biondo Guido Correnti – invitiamo i lavoratori a non demordere e a non rinunciare mai a far valere i propri diritti rivolgendosi al sindacato”.
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