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Vertenza Ita, lavoratori Covisian e Almaviva sul tetto del call center a Palermo

Sono 543 i lavoratori che da mesi protestano con presidi permanenti, occupazioni, volantinaggi, mobilitazioni

I lavoratori di Covisian e Almaviva impiegati nella commessa Ita hanno occupato il tetto dello stabile che ospita il call center Almaviva e, la Corte dei Conti, in via Cordova a Palermo. “La colpevole assenza del governo italiano nella vertenza porta la protesta ad assumere contorni preoccupanti per quanto riguarda l’ordine pubblico a Palermo”, affermano i sindacati. La convocazione del tavolo di confronto al ministero del Lavoro e delle Politiche aociali “non può essere rinviata ulteriormente”.

Una vertenza che dura da mesi, “con le lavoratrici e i lavoratori alla disperazione. Questo silenzio da parte del governo e del ministero del Lavoro è inaccettabile. Anche il sindacato confederale palermitano ha sollecitato un tavolo ministeriale tra i soggetti coinvolti. Alle operatrici e agli operatori di Almaviva Covisian non basta più la solidarietà a parole della politica e della istituzioni. Prima che i fatti si determinino da soli e salga il livello della tensione sociale intervengano il prefetto, la politica, i candidati sindaci, non solo per l’attivazione del tavolo ma per costituire soluzioni che salvaguardino i posti di lavoro e il sito produttivo” dice il segretario Cgil Palermo Mario Ridulfo che esprime allarme per lo stallo della vertenza e preoccupazione per il livello di esasperazione dei 543 lavoratori che da mesi protestano con presidi permanenti, occupazioni, volantinaggi, mobilitazioni. Nei giorni scorsi, un gruppo di lavoratori era anche salito sul tetto del Teatro Politeama.

“Oggi a rischiare il lavoro sono soprattutto moltissime donne del call center che operano in regime di part time involontario. Tutto questo – conclude – non è tollerabile, bisogna rispettare gli accordi presi così come abbiamo detto che se un’azienda come Ita, pubblica al cento per cento, non applica la clausola sociale c’è il realistico timore che anche altre aziende di altri settori possano seguire quest’esempio. E nella nostra realtà questo avrebbe un effetto devastante”.

“Ci troviamo davanti ad un altro gesto disperato da parte dei lavoratori Almaviva-Covisian. Ormai è trascorso più di un mese dalla sospensione del tavolo ministeriale e non si può più far finta di niente o perdere altro tempo. Rivolgo un appello urgente al ministro del Lavoro Andrea Orlando affinché dia un segnale di attenzione e di risposta immediata alle lavoratrici e ai lavoratori Almaviva e Covisian. Bisogna garantire i livelli occupazionali, evitare che scoppino gravi tensioni sociali. La situazione, giorno dopo giorno, è sempre più drammatica” afferma il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando.


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