Un nuovo processo in Corte di appello per valutare se c’è stata una lottizzazione abusiva nella realizzazione del cosiddetto “Villaggio dei vip”, nei pressi della Scala dei Turchi dove si stavano realizzando delle lussuose villette. A disporlo è stata la Cassazione che ha annullato con rinvio il verdetto di secondo grado.
I giudici della Corte di appello di Palermo, nel novembre del 2021, avevano emesso la sentenza del processo scaturito dall’inchiesta sulle presunte irregolarità legate alla realizzazione del cosiddetto “Villaggio dei vip”. Due condanne erano state ridotte, un terzo imputato era stato assolto da tutte le accuse e un quarto in parte era stato assolto e in parte aveva beneficiato della prescrizione.
Il progetto del Borgo, bloccato dal sequestro negli anni scorsi, è un complesso di villette a schiera, poco distante dalla scogliera di marna fra le più famose al mondo, ritenuto dalla procura illegittimo perché avrebbe violato le prescrizioni relative alle altezze degli edifici e alla distanza dal mare.
Il verdetto di primo grado era stato emesso dal gup di Agrigento, Francesco Provenzano, il 26 luglio del 2018. Quattro mesi di arresto e 4 mila euro di ammenda erano stati inflitti ad Antonino Terrana, 63 anni, dirigente della Soprintendenza e Giovanni Francesco Barraco, 60 anni, direttore dei lavori. Otto mesi di arresto e 14 mila euro di ammenda per Gaetano Caristia, 73 anni, presidente della società siracusana Co.Ma.Er che stava realizzando il complesso di villette a schiera e Sebastiano Comparato, 84 anni, legale rappresentante e socio maggioritario della stessa società.
In appello, accogliendo gran parte delle richieste dei difensori (gli avvocati Giuseppe Scozzari e Luigi Restivo), è stato escluso per tutti il reato di lottizzazione abusiva. Sono cadute anche alcune accuse legate a violazioni edilizie come il mancato rispetto del vincolo di inedificabilità assoluta. Per Caristia e Comparato, riconosciuti colpevoli di alcuni abusi edilizi legati all’altezza degli edifici, a due sbancamenti e al mancato rispetto della distanza di 150 metri dal mare, per un edificio, la pena è stata ridotta da 8 e 4 mesi. Barraco è stato assolto dall’accusa di lottizzazione abusiva e ha beneficiato della prescrizione per dei reati edilizi. Assoluzione da tutte le accuse per Terrana.
La Cassazione, adesso, pronunciandosi sul ricorso della procura generale che chiede di confermare il verdetto di primo grado, rimette tutto in discussione. Nelle prossime settimane saranno note le motivazioni che hanno portato all’annullamento con rinvio della sentenza di appello.
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