“La violenza domestica e di genere colpisce le donne in quanto donne e spesso anche i bambini che vi assistono, lasciando in loro traumi indelebili: il contrasto a questo fenomeno è una battaglia di civiltà che l’Unione Europea deve affrontare uniformando le legislazioni nazionali e le misure di sostegno alle vittime ed eliminando una disomogeneità normativa che è fonte di discriminazione”. Lo ha detto Caterina Chinnici oggi nel corso della conferenza su ‘Violenza domestica in Europa: quali tutele per donne e bambini?’, organizzata dalla stessa eurodeputata siciliana di S&D nella sede del Parlamento Europeo a Bruxelles per un approfondimento sulla nuova proposta di direttiva europea, attualmente all’esame delle commissioni parlamentari.
“Questa direttiva – ha spiegato in apertura Caterina Chinnici, che è co-relatrice del parere della commissione Juri – costituirà per l’UE un importantissimo passo in avanti. Le statistiche dicono che in Europa una donna su tre ha subito violenza e una su cinque violenza domestica, che una ogni dieci riferisce di aver subito violenza sessuale e una su venti è vittima di stupro. Si tratta di un fenomeno tanto grave quanto vasto che richiede una risposta coordinata su scala europea, e la nuova direttiva sarà l’occasione per introdurre misure europee di sostegno e tutela anche per i minori testimoni di violenza, già riconosciuti in Italia come persona offesa dal reato grazie alle pronunce giurisprudenziali che hanno ispirato la più recente legislazione nazionale”.
I contenuti della proposta di direttiva sono stati illustrati in dettaglio dalle europarlamentari Frances Fitzgerald ed Evin Incir, co-relatrici nelle commissioni parlamentari Femm e Libe, e da Lesia Radelicki, delegata della commissaria europea Helena Dalli per la parità di genere. Marisa Scavo, magistrato a capo del pool contro i reati di genere presso la procura della repubblica di Catania, ha sottolineato l’importanza di un gruppo di lavoro specializzato per questi reati, “perché la tempestività nelle indagini e nel richiedere i provvedimenti cautelari – ha detto – è essenziale per interrompere l’escalation e mettere in sicurezza la persona offesa. Sarebbe importante che la nuova disciplina europea della direttiva prevedesse elementi chiave come la procedibilità d’ufficio per il maggior numero possibile di fattispecie, l’obbligo per il responsabile del fatto di intraprendere un percorso terapeutico e l’introduzione di criteri scientifici per la valutazione del rischio”.
Al dibattito hanno preso parte la professoressa Antonella Massaro, docente di diritto penale all’università Roma Tre, e l’attrice Donatella Finocchiaro, che si è soffermata sul profilo culturale del fenomeno ricordando l’esempio di Franca Viola, diciassettenne che negli anni Sessanta, dopo essere stata rapita e violentata da un uomo che voleva sposarla, si ribellò non solo alla violenza ma anche alla prassi del cosiddetto “matrimonio riparatore” aprendo la strada, così, al cambiamento culturale e all’emancipazione femminile.
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