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Voto di scambio, arrestato candidato al Consiglio comunale di Palermo

L'aspirante consigliere comunale, il 28 maggio, avrebbe incontrato il mafioso e gli avrebbe chiesto il sostegno alle elezioni di domenica prossima. Fratelli d’Italia fa sapere, a proposito del caso Lombardo, di avere "già dato mandato ai propri legali di costituirsi come persona offesa dal reato"

La polizia ha arrestato con l’accusa di scambio elettorale politico-mafioso il candidato al Consiglio comunale di Palermo di Fratelli d’Italia, Francesco Lombardo, e il mafioso Vincenzo Vella, boss di Brancaccio, già condannato tre volte per associazione mafiosa. L’aspirante consigliere comunale, il 28 maggio, avrebbe incontrato il mafioso e gli avrebbe chiesto il sostegno alle elezioni di domenica prossima. L’inchiesta è coordinata dal procuratore aggiunto Paolo Guido. Due giorni fa per lo stesso reato erano finiti in cella un candidato al consiglio comunale di Forza Italia e un costruttore mafioso.

“Qualche voto qua lo prendiamo?”. È la domanda che il geometra Francesco Lombardo, candidato di Fratelli d’Italia, pone al boss Vincenzo Vella che risponde: “Tu sì… tu personalmente sì”. Un dialogo, captato il 28 maggio scorso dai poliziotti della sezione Criminalità organizzata della squadra mobile di Palermo, contenuto nell’ordinanza con la quale il gip Lirio Conti ha disposto l’arresto dei due. E’ il quotidiano “la Repubblica” oggi a dar conto del rapporto che legava Lombardo a Vella, con il candidato che utilizza sempre il pronome ‘voi’ per rivolgersi al padrino. “Me li raccogliete una ventina di voti?“, chiede, e Vella “Penso di sì”. E Lombardo di rimando: “Non mi sono messo sempre a disposizione con voialtri a prescindere dalla politica?”. “Quelli nostri tutti li prendi”, la replica. “Ovunque, ovunque, mi stanno aiutando in tutte le zone di Palermo… Se non me lo merito non mi aiutate”, è l’ultimo appello di Lombardo al mafioso. Alla fine i due – come raccontano le immagini raccolte dagli investigatori – si abbracciano.

“Un secondo arresto a Palermo, a distanza di due giorni, tra i candidati del centrodestra. Un’altra accusa di voto di scambio elettorale politico-mafioso”, scrive su facebook Giuseppe Conte, che aggiunge: “Palermo merita di più, merita rispetto. Stiamo ascoltando analisi del voto che si soffermano a valutare quale forza politica rischi di più in queste amministrative. Io dico che dobbiamo preoccuparci di quanto stiano rischiando i cittadini se non si argina chi nella politica cerca solo un’occasione per perorare clientelismo, malaffare e interessi personali. Il tutto aggravato dal fatto che in tanti vorrebbero mettere le mani sulla montagna di miliardi del Pnrr, non certo per fare gli interessi dei cittadini. Non lo permetteremo. Noi ci siamo: forza Palermo, rialziamoci insieme“, conclude il leader M5s.

“Adesso basta. A breve la Commissione nazionale antimafia diramerà la lista degli impresentabili. Chiederò ai partiti le dimissioni di quanti, eventualmente eletti, risultino avere legami con Cosa nostra. Se ciò non avverrà sarò io a rassegnare le dimissioni da primo cittadino di Palermo”. Lo afferma il candidato sindaco di Palermo del centrodestra, Roberto Lagalla, dopo l’arresto di un secondo candidato consigliere del centrodestra per scambio elettorale politico-mafioso, a poche ore dal voto di domenica. E aggiunge: “Il caso Lombardo parrebbe essere simile a quello Polizzi, dove un certo tipo di controllo, che va oltre i requisiti formali, può essere effettuato solo dalla magistratura. Ancora i dettagli non sono noti, tuttavia, non posso che rivolgere un plauso alla Squadra mobile di Palermo e alla procura della Repubblica per la tempestività dell’operazione. Questi casi dimostrano che non è la mafia a condizionare la politica ma singole mele marce che cercano ipotetiche scorciatoie elettorali”.

“Forse a due giorni dal voto, se io fossi stato il magistrato avrei aspettato due giorni, ma non voglio fare polemica. Può darsi che abbia avuto esigenze cautelari”. Cosi il senatore di FdI, Ignazio La Russa, a Palermo, commentando con i giornalisti l’arresto di Francesco Lombardo, un candidato di FdI al consiglio comunale con l’accusa di scambio elettorale politico-mafioso. La Russa è nel capoluogo per la manifestazione di chiusura della campagna elettorale di Roberto Lagalla. “Noi siamo agli antipodi di qualunque forma di criminalità – ha aggiunto – lo è Lagalla, lo è FdI, e lo è Ignazio La Russa che è siciliano. In tutte le liste può capitare, specie un non iscritto, che ci sia una persona che ha un problema giudiziario. Ma se non ce l’ha prima non è sicuramente responsabilità del partito”.

Fratelli d’Italia fa sapere, a proposito del caso Lombardo, di avere “già dato mandato ai propri legali di costituirsi come persona offesa dal reato – così in una nota – riservandosi di costituirsi parte civile qualora l’ufficio della Procura eserciti l’azione penale. Chiunque si avvicini a Fratelli d’Italia deve sapere che la criminalità organizzata è il nostro primo nemico”.


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