Recuperato l’impianto di videosorveglianza del veliero Bayesian, naufragato nella rada di Porticello, a Santa Flavia (Palermo), a causa di una tempesta, alle 4 del mattino del 19 agosto.
A smontare e a riportare in superficie gli apparati di registrazione, dai 50 metri di profondità in cui si trova il relitto, sono stati i sommozzatori della Marina militare, che hanno informato la procura di Termini Imerese (Palermo) che coordina l’inchiesta della Guardia costiera sul naufragio colposo e sull’omicidio plurimo colposo delle sette persone che hanno perso la vita nella tragedia.
Tre gli indagati il capitano neozelandese James Cutfield e i britannici Tim Parker Eaton, direttore di macchina, e Matthew Griffiths, marinaio di guardia in plancia la notte del disastro.
I sommozzatori stanno continuando a esplorare il Bayesian, di cui hanno recuperato anche parti del ponte e materiale informatico, elementi utili per ricostruire le ultime ore dell’imbarcazione del tycoon inglese Mike Lynch, morto intrappolato nel suo veliero di 56 metri e con un albero di 75, assieme alla figlia Hannah, di 18 anni, e ad altre cinque persone, quattro passeggeri e il cuoco di bordo.
I subacquei, per andare e restare in profondità, hanno utilizzato una camera iperbarica, su una nave della Marina: in questo modo hanno potuto ripetere le immersioni fino a 40 minuti. Le foto e i video ripresi sul fondale dalla Guardia costiera, con l’ausilio di un mini-robot, serviranno per elaborare il piano di recupero dello yacht.
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