Sono riprese stamane le ricerche del corpo di Hannah Lynch, figlia del magnate dell’informatica britannico Mike. E’ l’ultima dei dispersi a mancare all’appello. Ieri mattina era stato recuperato il cadavere del padre della 18enne, all’interno del relitto del Bayesian, affondato lunedì a 50 metri di profondità, a mezzo miglio da Porticello. Complesse le operazioni che a questo punto si estendono nuovamente ai fondali intorno allo yacht. Una circostanza, quella del mancato ritrovamento, finora, della studentessa, che conferma la drammatica sequenza di terrore vissuta dai 22 a bordo del veliero, 7 dei quali non hanno avuto scampo.
Se si va delineando, infatti, la catena di errori umani che avrebbe determinato il disastro marittimo, emergono anche particolari su quello che è successo nella manciata di minuti in cui il natante di 56 metri è stato sopraffatto dalla tempesta, con il tentativo di equipaggio e passeggeri di mettersi in salvo, di scappare, ma per alcuni di loro quello scafo è diventato una trappola.
Il cuoco antiguano Recaldo Thomas è stato scaraventato fuori dal veliero ed è stato il primo morto accertato, quello stesso lunedì. Gli altri non sono stati stati trovati nelle loro cabine, ma in una zona diversa, nella parte opposta, segno che si sono spostati alla ricerca disperata di una via di salvezza. Hannah in questa corsa per sopravvivere potrebbe essere finita fuori dal super yacht che sarebbe affondato verticalmente di prua, per poi adagiarsi piegato di 90 gradi, sul fianco destro. Così, gli speleosub dei vigili del fuoco, il robot della Guardia costiera, gli uomini e i mezzi delle forze in campo, compreso un elicottero, continuano a cercare dentro e fuori il Bayesian.
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