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Zootecnia, Regione e Rimed inaugurano a Palermo Centro di sperimentazione

Il progetto, nel suo complesso, prevede la realizzazione di altri due laboratori: all’Istituto zooprofilattico e al Centro clinico Ismett

È stato inaugurato stamane a Palermo, all’interno dell’Istituto zootecnico, il Centro di sperimentazione pre-clinica. La struttura cofinanziata dallo Stato e dalla Regione vede come partner scientifico la Fondazione Rimed. A tagliare il nastro è stato il governatore siciliano Nello Musumeci, insieme al presidente di Upmc International Chuck Bogosta e al presidente dell’Istituto zootecnico Giovanni Siino. Presenti, tra gli altri, anche il direttore di Upmc Italia Giuseppe Dell’Acqua, il direttore dell’Ismett Angelo Luca, il direttore amministrativo del Rimed Emanuele Insinna e il direttore dell’Istituto zootecnico Antonio Console.

Il progetto, nel suo complesso, prevede la realizzazione di altri due laboratori: all’Istituto zooprofilattico e al Centro clinico Ismett. A regime, l’Ispemi (Istituto di sperimentazione pre-clinica e molecular imaging) avrà un ruolo fondamentale nella promozione delle attività e delle finalità degli enti fondatori e darà impulso all’attività produttiva regionale in campo biomedico e veterinario, con potenzialità industriale di elevato contenuto tecnico-scientifico e possibilità di diffusione e commercializzazione di prodotti e servizi a livello nazionale ed internazionale.

Il governo regionale – sottolinea Musumeci – ha fortemente voluto questa iniziativa che qualifica la Sanità per gli animali. Quando si fa ricerca ad alto livello è sempre un motivo di grande soddisfazione. Il progetto è alla fase iniziale, ma collaborare con Upmc, Ismett e Rimed è sempre un’occasione fruttuosa: con queste realtà c’è ormai un rapporto decennale che negli ultimi anni si è ulteriormente consolidato. L’Istituto sperimentale zootecnico e l’Istituto zooprofilattico sperimentale erano diventati solo centri di potere e di sottogoverno, oggi li abbiamo rilanciati e hanno riassunto una funzione importante nel contesto regionale. Vogliamo proseguire su questa strada che pone la Sicilia al primo posto in Italia in questa nuova esperienza di ricerca preclinica”.

La convenzione siglata oggi – afferma il presidente di Rimed, Paolo Aquilanti – offre continuità e valore al progetto Ispemi e sottolinea ancora una volta sinergie e visione comune del cluster formato da Rimed, Ismett e Upmc, la cui validità viene riconosciuta dalla Regione Siciliana. Grazie al potenziamento delle strutture dell’Istituto sperimentale zootecnico e a un qualificato programma di formazione interdisciplinare (che ha permesso di formare 22 risorse tra medici, biologi, veterinari, personale tecnico e stabularisti) oggi l’Istituto di sperimentazione può rispondere alle esigenze di validazione preclinica e regolatoria necessarie per trasferire i progressi della ricerca biomedica fino alla cura del paziente. Un centro a elevato contenuto tecnico-scientifico, con potenzialità di commercializzazione a livello internazionale in tutti i settori dell’industria e delle tecnologie destinate alla Salute”.

Questa convenzione, che ha come capofila la Fondazione Rimed e vede il coinvolgimento attivo di Upmc e Ismett – aggiunge Angelo Luca – ha l’obiettivo di colmare un vuoto nella complessa filiera della ricerca in Sicilia, dove manca un centro di sperimentazione pre-clinica, passaggio indispensabile della ricerca traslazionale. Il trasferimento tecnologico e la trasformazione dell’attività di ricerca in prodotti è sinonimo di migliore qualità nelle cure e può giocare un ruolo importante nella definizione dei piani di biodifesa nazionali e della formazione. È, inoltre, in grado di aiutare l’economia dei territori, diventando volano attrattivo sia per ricercatori che dispongono di grants nazionali ed europei, sia per le imprese nazionali e, auspichiamo, multinazionali che operano nel campo delle biotecnologie, della farmaceutica e della diagnostica. In questo senso, sarà di grande supporto l’esperienza di Upmc che negli Stati Uniti ha una divisione dedicata proprio alla trasformazione della ricerca in prodotti innovativi”.


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